Il territorio di Pizzighettone

Centro principale del Basso Cremonese, sia per dimensioni che per importanza strategica, territoriale e turistico-culturale, ha visto soprattutto negli ultimi quindici anni crescere la propria importanza e il proprio prestigio.

Immagine principale

Descrizione

In provincia di Cremona ma situato geograficamente sul confine con la provincia di Lodi (da cui dista meno di un chilometro), Pizzighettone è storicamente sempre stato baluardo sull'Adda e fu in passato meta di conquiste e dominazioni proprio per la sua posizione strategica. Oggi, grazie alla riscoperta delle mura avvenuta agli inizi degli anni Novanta (mura che racchiudono per intero e a cavallo del fiume la città divisa in due dall'Adda), Pizzighettone ha anche ritrovato il suo ruolo centrale sotto il profilo dell'indotto turistico.

Con il suo aspetto di graziosa e tranquilla cittadina fortificata, Pizzighettone offre ai suoi abitanti tutte le comodità e i servizi che la vita moderna richiede, anche economicamente, grazie allo sviluppo del Piano di insediamenti produttivi e con in itinere un grande progetto imprenditoriale di nuovi insediamenti sull'asta del canale navigabile di Tencara, senza tradire le radici della comunità locale ancora oggi saldamente ancorate al mondo agricolo.

La crescita di importanza della Città Murata è stata accompagnata anche da una particolare attenzione per l'aspetto culturale e socio-ricreativo. Numerose sono infatti le iniziative e le manifestazioni organizzate durante l'anno da Comune ed Associazioni nel centro storico e dentro le casematte (gli antichi e suggestivi ambienti interni alle mura).

Oltre al circuito turistico delle antiche fortificazioni, Pizzighettone vanta anche numerosi edifici storici, con eccellenze architettoniche di pregio. E' il caso della chiesa parrocchiale di San Bassiano, che conserva affreschi del cremonese Bernardino Campi e della sua scuola; del palazzo del Quartier Fino, sede della Biblioteca e del Museo comunale, e delle numerose cascine.

Dal 2016 Pizzighettone è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.


Cenni storici

Pizzighettone presenta l'unica cerchia di mura pressoché integra in provincia di Cremona ed una delle più importanti sopravvissute in Lombardia. Raro esempio d'architettura militare, concepito agli inizi del Rinascimento e continuamente perfezionato, modificato nella successione dei camminamenti interni, o sotterranei, nell'articolata composizione dei volumi murari come nella localizzazione delle porte d'accesso o del Rivellino, costituisce uno straordinario documento storico ed un'indubbia attrattiva turistica.

La città murata si distingue per due particolarità uniche: una cortina muraria che lambisce per intero il Centro Storico a cavallo di un fiume (l’Adda) e mura non terrapienate (come quelle di molte altre città murate italiane) ma con al loro interno una serie di ambienti a volta di botte (le Casematte), tutte comunicanti tra loro. Un tempo alloggio dei soldati delle guarnigioni di stanza alla fortezza (ne ospitavano oltre 2000), oggi- dopo il recupero- utilizzate per eventi e manifestazioni di vario genere che richiamano ogni anno un flusso di oltre 120.000 visitatori.

Le origini di Pizzighettone sono legate al fiume Adda, che ancor oggi ne connota inequivocabilmente il centro storico, dividendolo in due parti, di cui una, situata sulla sponda destra e oggi denominata Gera, si dice sia sorta nelle vicinanze dell'etrusca Acerra.

L'antica città, la cui importanza è ripetutamente attestata dagli storici latini, venne in seguito distrutta e riedificata dai Galli. Conquistata dai Romani (221 a. C. - 451 d. C.), scomparve infine durante l'agonia dell'Impero.

E', appunto, a partire da quell'epoca che, complici le varie ondate di popolazioni "barbariche", il nome "Acerrae" non viene più citato mentre, in sua vece, emerge il toponimo di "Forum" (o Pizus) Juguntorum (o Diuguntorum), che Strabone attribuisce alla nuova località, ritenuta erede del precedente centro etrusco.

Grazie alla plurisecolare e favorevole collocazione sull'Adda, accentuata dall'esistenza di un porto che propiziava gli scambi commerciali e che gli consentì, in epoche successive, di godere della condizione di "borgo franco", Pizzighettone divenne, in epoca medioevale, luogo di contesa tra i Comuni di Milano e Cremona.

Furono proprio i Cremonesi, nel 1133, a dare avvio alla costruzione di un castello sulla riva del fiume, a scopo difensivo, originando quella costante connotazione militare, tipica di un caposaldo di frontiera, che accompagnerà il centro abduano fino a tempi non molto remoti.

La costruzione di un primo fortilizio circondato da fossato risale al 1133, unitamente alla realizzazione attorno al borgo di una doppia palizzata in legno, rinforzata all'interno da un terrapieno. Con l'arrivo dei Visconti, precisamente di Bernabò, nel 1370 fu eretta, su disegno di Raffaele Trabucco, la prima cerchia di mattoni, circondata da una fossa alimentata dalle acque dell'Adda e munita di quattro porte.

Tale assetto, ad eccezione della costruzione del Rivellino per volere di Cabrino Fondulo, nel 1404, era destinato a durare fin verso la metà del Quattrocento quando, in epoca sforzesca, per contrastare un'avanzata veneziana, si rese necessario provvedere ad un potenziamento della cinta fortificata, portato a compimento sotto la direzione di Guiniforte Solari. La maggior "riforma" della struttura venne, comunque attuata dagli Spagnoli, a partire dal 1585. L'architetto bolognese Pellegrino Pellegrini inglobò il preesistente giro di mura in una nuova cinta bastionata, escluso il lato lungo il fiume, per cui attualmente la cortina muraria ha una sezione variabile da uno a tre metri, dato che anche successivamente venne irrobustita.

Passato a far parte del dominio visconteo, il borgo viene cinto da una cerchia di mura in laterizio e successivamente con Francesco Sforza, dichiarato "Terra Separata", direttamente dipendente dalla Cancelleria del Duca di Milano. Ad attestare le floride condizioni economiche raggiunte da Pizzighettone (allora chiamato Piceleo) in quel periodo, restano la facciata della chiesa di San Bassiano ed il Palazzo Comunale, risalente alla seconda metà del quattrocento, salvo più tarde modifiche.

Nei primi anni del Cinquecento, dopo alterne vicende, il borgo murato, conquistato dai francesi, rimane nelle loro mani sino a quando le sorti dell'insanabile conflitto tra la Francia e la Spagna per il predominio europeo volgono decisamente a favore di quest'ultima, cui Pizzighettone apparterrà per oltre un secolo.

A siglare l'importanza strategica della piazzaforte piceleonense anche per quell'epoca resta il fatto che, proprio entro le mura del suo munito ed imprendibile castello, venne rinchiuso prigioniero dal 27 febbraio al 18 maggio 1525 il re di Francia, Francesco I di Valois, dopo la sconfitta inflittagli a Mirabello di Pavia dall'esercito del re di Spagna Carlo V d'Asburgo. Della sua permanenza in riva all'Adda, il sovrano francese serberà comunque, un buon ricordo e, tornato libero, vorrà esprimere la propria riconoscenza verso l'amico Gian Giacomo Cipelli, colto parroco di San Bassiano, inviandogli alcuni preziosi doni, tra i quali il paliotto per l'altar maggiore, pregevole opera di arazzieri parigini, ancor oggi parte del patrimonio artistico della medesima chiesa.

Il destino "marziale" di Pizzighettone non venne meno neppure durante la dominazione spagnola e fu riconfermato quando, nel XVIII e nel XIX secolo, il paese subì le successive occupazioni degli Austriaci e delle truppe napoleoniche appartenendo, infine, di nuovo all'Austria fino all'Unità d'Italia. 

In età austriaca (1707-1859), dopo i notevoli interventi decisi da Carlo VI d'Asburgo, che portarono alla demolizione della cosiddetta "Gera Lodigiana" e dell'antica chiesa di San Pietro in Pirolo, poi riedificata all'interno delle mura, nel penultimo decennio del Settecento, con Giuseppe II ebbe inizio un parziale smantellamento della fortezza pizzighettonese, interrotto solo durante l'effimera occupazione napoleonica. Durante la Restaurazione, infatti, contemporaneamente alla smilitarizzazione della piazzaforte, proseguì la demolizione del castello, già molto degradato da un incendio scoppiato nel 1801. 

Sulla sponda destra, la borgata di Gera conserva quasi interamente la cintura muraria, caratterizzata, qui, da spaziose casematte a volta in laterizio, sovrastate da un verde terrapieno, come sul settore meridionale pizzighettonese.

Vi rimane, pure, un'antica polveriera, simile all'altra situata sulla sponda sinistra del fiume in prossimità di Porta Soccorso. Delle antiche porte, sopravvivono oggi in buone condizioni Porta Crema, lungo il Serio, Porta Cremona Nuova, al centro del paese e Porta Soccorso, in bella posizione sulla sponda dell'Adda.

Oggi, la cerchia delle mura, aperta al pubblico, conserva intatta la sua struttura meridionale, (di cui è possibile percorrere l'itinerario esterno ed interno) e tutta la parte che dall'ingresso al centro storico (via Marconi) raggiunge il Serio Morto, costeggiandolo fino all'Adda.


Dati Geografici

  • Provincia: Cremona
  • Distanza da Cremona: Km. 21
  • Abitanti: 6700ca
  • Superficie: 32,06 Kmq.
  • Altitudine: mt. 47 (s.l.m.)
  • Frazioni: Regona, Roggione, Ferie
  • Prefisso telefonico: 0372
  • Cap: 26026
  • Santo Patrono: San Bassiano
  • Mercato Settimanale: giovedì

Luoghi collegati

Camper Service

Via Alcide De Gasperi, 1, 26026 Pizzighettone CR, Italia

Telefono: 0372.738211

Stazione di Ponte d'Adda

Via Grossi Don Vincenzo, 26026 Pizzighettone CR, Italia

Sito Internet: www.trenord.it/

Fermata Pullman

Via Grossi Don Vincenzo, 26026 Pizzighettone CR, Italia

Sito Internet: https://cremona.lineservizi.it/mappe/

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi o su ruota tramite strada asfaltata.  

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0372.738211

Ulteriori informazioni

Come Arrivare

Pizzighettone, borgo di confine situato a presidio del corso inferiore dell'Adda, è un punto obbligato di passaggio sulle direttrici Cremona-Lodi-Milano e Cremona-Pavia.
Il collegamento viario principale è rappresentato dall'ex S.S.234 Codognese: lungo quest'asse Cremona dista 21 Km., Lodi 31 Km, Pavia 50 Km. Inoltre, attraverso la vicina Via Emilia, Piacenza dista 26 Km. e Milano 65 Km. attraverso la S.P. per Lodi. La S.P. 84 collega in pochi Km. Pizzighettone all'ex S.S.Paullese (Milano-Cremona).

IN TRENO

La linea ferroviaria che attraversa Pizzighettone è la Milano-Mantova e consente di raggiungere il capoluogo lombardo in soli 50 minuti dalle stazioni di Pizzighettone e Ponte d'Adda.

Ferrovia: Linea Milano-Mantova (Stazione Ponte d'Adda)
Tutti i treni fermano nella stazione di Ponte d'Adda, che dista 700 m. dal centro storico di Pizzighettone

IN AUTOSTRADA

I caselli autostradali più vicini sono quelli di Casalpusterlengo (A1) a km. 12, Basso Lodigiano (A1) a km. 15, Cremona Nord (A21) a km. 23.

Autostrada A1 MI-BO:

  • uscita Casalpusterlengo (direzione Cremona)
  • uscita Basso Lodigiano (direzione Milano-Cremona)

Autostrada A21 PC-BS:

  • uscita Cremona Nord (SS 234 per Pavia)

Se arrivi in Camper

Il Comune di Pizzighettone è dotato, dalla fine del 2003, del primo 'Camper-Service' del Pizzighettonese a servizio dei camperisti che approdano sempre più numerosi nel borgo rivierasco murato in occasione di manifestazioni e rassegne. Un'area con acqua corrente per carico e scarico ricavata all'angolo tra via Marconi e viale De Gasperi, facilmente raggiungibile entrando da Cremona.

Il 'Camper-Service' di Pizzighettone è il secondo esistente sulla tratta viaria Cremona-Lodi, dopo quello dell'ex Foro Boario di Cremona.

Un servizio utile non solo per i camperisti in visita alla Città Murata di Pizzighettone ma anche per tutti i camperisti che transitano tra Cremonese e Lodigiano e che, approfittando di questa area ad hoc per carico e scarico, sapranno magari anche cogliere l'occasione di visitare il borgo rivierasco e le sue mura.

Pagina aggiornata il 24/06/2024